INTERROGATORIO A MARIA

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INTERROGATORIO A MARIA

INTERROGATORIO A MARIA

Trascorso da poco il centenario della nascita di Giovanni Testori e a più di quarant’anni dalla scrittura di Interrogatorio a Maria, le brucianti domande rivolte dal grande autore lombardo alla Madonna, contenute in questo testo, hanno ancora la forza di trapassare ognuno di noi.

Nello spettacolo diretto da Paolo Bignamini ci troviamo precipitati dentro l’avvenimento di un incontro cruciale in cui, quasi fuori dal tempo e dallo spazio, il figlio di carne e la madre celeste si incontrano. È un incontro di respiro potentemente universale e, allo stesso tempo, intimo, personale. È il tentativo struggente e audace di mettere parole nello spazio muto e però denso di pensieri, inquietudini, domande, sentimenti e contraddizioni che abita il rapporto di un figlio con la madre.

Con una parola alta, austera e poetica, Testori, in un momento di profonda crisi e di drammatico dialogo – ora tenero, ora spietato –, sottopone la Madonna alle domande più urgenti, tormentate e, a volte, scomode. Maria – madre di Gesù, ma anche incarnazione di inesorabili contraddizioni e di insondabili misteri – non si sottrae, ma si fa vicina, incontrabile, umana, così prossima da poterci riflettere in lei.

Interpretate da Leda Kreider e Miriam Giudice, “due giovani donne – scrive Paolo Bignamini – poste una di fronte all’altra come in un vertiginoso rispecchiamento, proveranno a sondare reciprocamente le profondità delle domande del coro, combattendo la trappola dell’aspettativa, di ciò che è rassicurante e atteso, e tentando di individuare una possibile via lungo la quale incamminarsi alla ricerca delle risposte. Non è una strada di facile accesso, ma proprio lungo quel percorso, forse, sarà possibile scorgere un esito per gli uomini nella loro singolarità e nella loro unità”.

NOTE DI REGIA:

La dimensione umana della Maria che Testori scrive nell’Interrogatorio è gravida del dolore dell’uomo: “interrogatorio”, non semplice domanda.

C’è una prospettiva, quasi una promessa di dramma già nel titolo di questa pièce apparentemente desueta e nel medesimo tempo scandalosa nel darsi ancora oggi così fedele a sé stessa.

Un presagio di dolore del quale Maria è ben consapevole.

Per questo motivo lo spettacolo inizia con un’azione molto violenta, che vorrebbe fondare la contraddizione tra

umano e divino, ma forse, più semplicemente, tenta di dare conto di come sia difficile essere donne e uomini nel mondo, affrontandone il male, il bene, farsi una ragione di ciò che è incomprensibile, ricercando un senso, fronteggiando la sconfitta della morte.

Maria sa già, ma al tempo stesso rivive tutto quello che la attende mostrando – rispecchiando – all’altra sé, del tutto umana, l’intero campionario dell’esistenza, sanguinoso e glorioso.

C’è il riflesso di ogni cosa, in questo rifrangersi che culmina nel racconto annichilito della Passione di suo figlio

Gesù: ci sono le guerre di oggi con i loro morti inermi, c’è il sangue innocente versato, c’è l’intollerabile, ma c’è

anche una parola di riscatto e di pace possibili.

C’è una proposta di senso di sé che, proprio nel riconoscersi del femminile ha un’occasione di comprendersi: nella nascita, nell’intimità, nell’amore.

C’è, infine, la profondità di un silenzio: la sera è scesa giù, / di rose dolci bagna i tetti delle case, / le strade, i nostri corpi, / i visi; / tutti ci unisce / e tutti ci fa uguali.

Paolo Bignamini

CAST:

di Giovanni Testori
con Leda Kreider e Miriam Giudice
regia Paolo Bignamini
adattamento e aiuto regia Giulia Asselta
scene e costumi Nani Waltz
disegno luci Fabrizio Visconti
produzione Centro Teatrale Bresciano
in collaborazione con CMC Centro Culturale di Milano
si ringraziano Casa Testori e Associazione Giovanni Testori

foto di Federico Buscarino

ORARI:

Martedì 20:45

Mercoledì 20:45

Giovedì 19:30

Venerdì 20:45

BIGLIETTI
Biglietti: intero 22€ | intero online 18€ | ridotto Convenzioni, over 60 €13 | ridotto Giovani Under 25/studenti/scuole di teatro €10